Descrizione
Una traduzione isometrica che, per non attenuare il fascino della poetessa di Lesbo, adopera versi della metrica italiana adatti a ripercorrere, per il lettore abituato alla poesia italiana, il ritmo dell’antica lirica greca arcaica.
I tanti versi mutili o insanabili della tradizione del testo non sono stati tradotti, per non dar credito ai tentativi di ricostruzione che possono dar vita a una poesia diversa da quella, frammentaria per noi, ma così potente e ancora autentica dopo ventisei secoli, che ci arriva dalle poche note rimasti dalla voce di Saffo.