La voce di Siena nella Grande Guerra

La voce di Siena nella Grande Guerra

Martedì 6 dicembre, alle ore 17.00, tornano gli appuntamenti alla Biblioteca degli Intronati, con un incontro su Siena e la Grande Guerra.

Nella Sala Storica della biblioteca, Giuliano Catoni, insieme all’editore Luca Betti, presenteranno una serie di volumi incentrati sulla Prima Guerra Mondiale, vista da una prospettiva locale. La vita dei soldati al fronte lontani dalla loro Siena, ma anche la quotidianità della provincia durante gli anni del conflitto. Cinque volumi, legati dal filo della Storia, che celano tra le pagine tante piccole storie e vicende, lontane dai clamori, ma legate alla memoria dei singoli che diventa memoria collettiva.

Il primo testo, Siena e la Grande Guerra, scritto proprio da Giuliano Catoni, per la raccolta “Taccuini” dell’Università Popolare Senese, nasce proprio dal desiderio di parlare delle storie delle persone in un contesto di guerra. Tra queste, la strabiliante resistenza della c.d. ‘cengia Martini’ (dal nome del maggiore  Ettore Martini, senese di adozione), che contribuisce a mettere in luce gli stati d’animo dei cittadini e dei soldati dell’epoca, marcatamente ostili alla “grande guerra”. Sempre Siena, in particolare la Contrada della Chiocciola, fa da scenario ed è al tempo stesso protagonista del libro La Contrada della Chiocciola e la Grande Guerra, uno spaccato della vita a Siena durante il periodo bellico, ricordando i caduti Chiocciolini e, attraverso loro, tutti i caduti. Un omaggio al loro sacrificio, alle sofferenze, alla fame, al freddo e alla paura che tutti i combattenti hanno dovuto sopportare nella speranza, per molti vana, di un rapido.
Ma la Grande Guerra ha colpito anche le campagne e la provincia senese, come ci testimoniano i racconti  delle vicende quotidiane e delle sofferenze della comunità di Buonconvento (Buonconvento e la Grande Guerra). Le peripezie dei soldati al fronte contribuiscono a rafforzare l’identità collettiva di una comunità e a non far dimenticare un passato che non è poi così lontano.
Si può provare a raccontare le tragiche vicende di inizio secolo anche attraverso lettere, oggetti e documenti che riescono a parlare più di quelli ufficiali. E’ quello che hanno provato a fare Paolo Goretti e Donatella Coli che, con un linguaggio e uno stile personale, ci fanno rivivere l’esperienza della trincea.
Giovanotti in Trincea, di Paolo Goretti, nasce dal desiderio di ricostruire le vicende del padre, ma anche da un bisogno di memoria, dalla voglia di dare un senso alle reliquie, sopravvissute agli anni. Oggetti e documenti per una storia dove la realtà si fonde con l’immaginazione e dove i personaggi, i luoghi e gli eventi tornano ad essere materia viva. Ne 1915-1918, la Voce dei Semplici, le vicende della guerra sono narrate dai protagonisti. Nelle pagine del libro di Donatella Coli a parlare sono i semplici e le situazioni descritte, prendono forma e raccontano la storia di un’epoca dal punto di vista dei soldati, senza retorica ma con una forte sincerità espressiva. Attraverso lettere e diari vengono ripercorse le battaglie, l’ospedalizzazione, la ritirata, la prigionia, la vita nelle retrovie e in trincea. Testimonianze arricchite da fotografie, documenti ufficiali e immagini di cartoline propagandistiche.

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