Da un momento tanto complesso quanto strano che sta segnando questi mesi, nasce la voglia di mettersi al lavoro. L’ispirazione è quella di trovarsi in territori bellissimi stranamente deserti, ma il progetto è un po’ più datato e risale al 2011, quando l’idea era di realizzare un volume sulle piazze dei principali borghi toscani, di descrivere i luoghi in un dialogo stretto tra parole e immagini.
Le piazze, luogo di aggregazione per eccellenza, quando è svutata dell’elemento umano, fa risaltare i volumi e gli spazi, il pieno e il vuoto…
L’antica agorà, centro della città dal punto di vista economico e commerciale, politico, religioso… era il luogo della democrazia per antonomasia, sede delle assemblee dei cittadini che vi si riunivano per discutere i problemi della comunità e decidere collegialmente sulle leggi.
La piazza era dunque il cuore pulsante di ogni attività e lo spazio in cui si creavano numerose relazioni interpersonali.
La centralità di questi luoghi durante il lockdown è completamente distorta, il punto di vista cambia e anche quegli elementi che sono parte dell’identità di una comunità possono essere letti e interpretati da nuovi punti di vista e prospettive.
per saperne di più vai a www.toscanalockdown.it