Descrizione
Si sentiva atteso da un duro lavoro, qual era quello dei contadini: anche lui avrebbe solcato e arato con lo stilo la cera bianca delle sue tavolette, proprio come un agricoltore ara e solca con l’aratro la terra nera dei campi.
Ma, per seminare la sua poesia e renderla feconda, Virgilio doveva ritornare in quel mondo, rivedere la sua casa di Andes, il piccolo padiglione di glicine nel giardino sul retro, le ninfee del laghetto, dove col suo amico Olmo andava a pescare ranocchie […]
Sì, doveva tornare al piccolo paese, alle viuzze, alla piazza con i tempietti di Cerere e Bacco, e soprattutto doveva vedere le opere dei contadini nei campi e nelle vigne, dei bovari nei pascoli, non solo per capirne le tecniche di lavoro, ma per vivere le loro fatiche e rivestire dati reali con parole e versi che rivelassero l’intima essenza di quel mondo.